La stratificazione del rischio evolutivo nei pazienti affetti da COVID-19 è da sempre un nodo cruciale della gestione clinica di questa patologia, che tradizionalmente è affidata all’immaging polmonare ed ai dati emogasanalitici. Tra questi il rapporto P/F che, per la sua semplicità di utilizzo e per le forti raccomandazioni esistenti in letteratura, viene comunemente utilizzato per stimare il danno polmonare.
Il lavoro che presentiamo con grande piacere oggi, propone l’utilizzo di un altro parametro: il gradiente alveolo-arterioso di O2 ( AaDO2), che pare si dimostri particolarmente efficace come predittore di rischio evolutivo, specialmente nei pazienti con P/F>300.
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